di Flavia Minichino
Fonte:Corriere dello Sport.it
MILANO - Domani, all’Arena di Amsterdam, Klaas-Jan Huntelaar chiederà informazioni sul Milan anche a David Beckham, uno che a Milanello tornerebbe a piedi se fra Los Angeles e Milano non ci fosse un oceano di mezzo. Domani l’olandese giocherà contro l’Inghilterra e poi tornerà in Italia. Per rimanerci, stavolta. Avrà quattro giorni per capire la sua nuova squadra, ambientarsi e debuttare contro la Juve, in attesa dell’esordio vero, quello di Siena, il 22 agosto. Per puntare davvero allo scudetto, come spera Leonardo, i suoi gol sono indispensabili. LA SCELTA - Ieri Huntelaar ha spiegato la sua scelta italiana nel ritiro degli oranje. «Prima di accettare il trasferimento al Milan, ho parlato a lungo con i dirigenti e con Leonardo. Non esistono garanzie sul numero di partite che giocherò, ma vi posso dire che giocherò tanto. Questo è importante per me, perchè voglio andare ai mondiali. Se avverto la pressione in nazionale? Accade per ogni giocatore. Molti club erano interessati, ma sono certo di aver preso la decisione migliore» . Gli hanno ricordato che parlava allo stesso modo anche quando aveva firmato per il Real. «E’ vero, non mi aspettavo che finisse così. Ma in Italia andrà bene. Ho scelto con cura la mia nuova squadra e il Milan sarà perfetto». L’ex attaccante madridista partirà titolare, sia nel «Berlusconi» che a Siena (anche se esiste una vaga possibilità che sia in campo già a Pescara per il «Tim» del 14 agosto), ma Leonardo dovrà pensare bene al modo (e al modulo) in cui inserirlo. Per esempio, dovrà considerare la condizione di Borriello e Inzaghi. «Ma hanno avvertito Huntelaar che dovrà battagliare con Pippo?», ha detto scherzando, ma mica tanto, Ancelotti. Se quel fenomeno da gol è in forma, non sarà facile tenerlo fuori. ANALISI - Inoltre ci sono alcune considerazioni di tipo tattico da fare. Leonardo ha detto di essere felice dell’arrivo dell’olandese ma inserirlo in una squadra che ancora soffre sul piano del gioco sarà complicato. Huntelaar non ha la capacità di Borriello di dialogare con i centrocampisti. Huntelaar aspetta: la rifinitura del trequartista, il cross dell’esterno, il lancio del regista. Conclude la manovra, ma raramente vi prende parte. Avendo il Milan difficoltà a giocare (almeno fino a questo momento ed eccettuati alcuni tratti di qualche amichevole), non è il massimo togliere uno come Borriello che invece è sempre dentro il gioco. Non è un caso che a Lisbona il Milan si sia svegliato quando Borriello ha deciso di entrare in partita. Assente per tutto il primo tempo, è cresciuto nella ripresa sia per le conclusioni in porta che per il movimento a favore di tutta la squadra e di Pato in particolare.Eccoci a Pato e Ronaldinho. Il primo è un altro titolare, perchè è l’unico attaccante esterno del Milan, un giocatore su cui Leonardo punta forte. Punta anche su Ronaldinho, ma in questo caso è tutto nelle mani e nella testa dell’ex barcellonista. Per il tecnico, dovrà giocare dietro le punte. Sarebbe l’ideale per Huntelaar, se il rendimento di Dinho non fosse quello della scorsa stagione. In ogni caso il ballottaggio per l’attacco è ridotto a Borriello e Huntelaar. Inzaghi permettendo...
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