di Davide Ortalda
Fonte:Sportmediaset.it
© Milanow
Il sorriso di oggi nasconde l'ansia di ieri. L'ombra di un passato difficile e sconosciuto rimane però appesa all'anima. La storia che racconta Leonardo, allenatore di questo nuovo Milan che va, fa in questo senso impressione perché del tutto inattesa: "Anni fa sono stato male - dice -. Ho avuto una crisi di valori verso i 30 anni. Mi sentivo in colpa perché potevo permettermi molte cose. Ero depresso e soffrivo di tachicardia e insonnia".Leonardo come Buffon. Stesso sorriso fuori, identico male dentro. Di quelli che non ti lasciano in pace e ti consumano poco alla volta se non trovi la forza di reagire. Oggi Leo è sereno e può ripercorrere quei mesi senza ansie. Ma allora... Allora tutto era estremamente diverso e più complicato: "La vita è fatta di alti e bassi - spiega -. Ci vuole un attimo per stare bene e un altro attimo per stare male. Mi è capitato di avere forti momenti di perplessità, una crisi di valori. A 30 ho attraversato momenti di introspezione. Poi mi sono ributtato nella mischia. Ho lavorato per sei anni nell'ombra, da dirigente del Milan, e non mi trovavo male. Ora faccio l'allenatore ma solo perché ero qui e il club me lo ha chiesto...".
Leonardo spiega ancora: "Durante il mio primo periodo in Italia iniziai a sentirmi in colpa perché potevo acquistare vestiti cari, o mangiare in ristoranti di lusso. Anziché darmi piacere, queste cose mi facevano male. La depressione mi portò insonnia e tachicardia". Di qui la decisione di regalare molte cose ai poveri: "La mia casa a Milano era rimasta praticamente vuota - racconta ancora -. Non c'era più nemmeno il computer. Quando ne avevo bisogno, chiedevo di utilizzare quello degli altri. Ho seguito una terapia di tre mesi. La mia ex moglie e i miei genitori mi aiutarono molto. Cominciai pure a leggere libri di filosofia e psicologia. In quel periodo nacque la Fundaçao Gol di Letra (con l'ex calciatore Raì)". Poi la Fondazione Milan, di cui Leonardo si è occupato per molto tempo e che continua a seguire. Sempre per poter aiutare chi soffre.
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