di Davide Ortalda
© Milanow
Niente dimissioni: alla vigilia della delicata trasferta di Bergamo contro l’Atalanta Leonardo smentisce le voci di addio in caso di sconfitta e analizza il momento difficile del Milan cercandone le cause e le possibili soluzioni.
NIENTE DIMISSIONI – “Sento queste voci di dimissioni in caso di sconfitta a Bergamo ma non sono vere: io non mollo e vado avanti. Andiamo a Bergamo per vincere ma, in ogni caso, dopo la partita con l’Atalanta non dovrò dire niente perché i patti sono chiarissimi. La colpa è mia come di chi mi ha scelto e andiamo avanti tutti insieme seguendo un progetto globale. Anche poco fa ho parlato con Berlusconi: lui è sempre molto vicino nel bene e nel male e ci resterà. La formazione? No, per quello ci sentiamo domani... (ride, ndr). Accettando di allenare il Milan mi sono preso una patata bollente? Sono valutazioni che lasciano il tempo che trovano: nella mia vita ho avuto un cammino che mi ha portato a condividere quest’avventura e questo progetto”.
NON CREDO A GIUDIZI DEFINITIVI – “Se oggi facciamo fatica ed è solo colpa mia non sarebbe un problema farmi da parte: non cerco alibi. Però non credo a certi giudizi definitivi: lavorando riusciremo a migliorare, anche se i risultati negativi non aiutano. Dei giudizi mi preoccupo fino ad un certo punto: cerco di prendere quello che può arricchirmi”.
POCHI CAMBI NEL MODULO - “Siamo una squadra costruita per controllare e far male: quando non ci riusciamo subiamo molto in fase difensiva. In settimana abbiamo provato cose diverse ma non so se cambiare la posizione di un giocatore significhi cambiare un modulo: la struttura, la base della squadra è quella degli ultimi anni e resterà la stessa con qualche aggiustamento. Dall’altra parte non credo sia nemmeno una questione fisica, perchè spesso nel secondo tempo sappiamo reagire a situazioni difficili e corriamo. Intanto dobbiamo imparare anche a vincere partite quando non siamo al massimo. Per quanto riguarda la disponibilità non è mai mancata da parte di nessuno, al di là dei risultati. In questo senso Nesta è il simbolo di questa disponibilità, visti i problemi che ha avuto negli ultimi tempi”.
NESSUN CASO PATO – “Non c’è nessun caso Pato. Quando tutta la squadra non gira, gli attaccanti patiscono maggiormente. Pato resta il giocatore che da un momento all’altro può avere il guizzo decisivo per farci fare il salto di qualità e sa che deve tornare a darci un certo contributo. Il problema è che raramente si trova uno contro uno per poter esprimere le sue qualità e velocità: però non è un problema di movimenti solo suoi ma di quelli della squadra e della manovra. E’ un po’ quello che accade a Huntelaar, che si è trovato a giocare in una situazione difficile che gli impedisce di rendere al meglio: sono sicuro che potrà dare il suo contributo”.
GIUDICO RONALDINHO DAL CAMPO – “Non mi interessa se lunedì Ronaldinho è stato o meno in discoteca: mi interessa quello che fa in allenamento e in campo e in questo senso vedo che si sta impegnando di più e sta migliorando il suo rendimento, come è accaduto anche mercoledì contro lo Zurigo”.
NIENTE DIMISSIONI – “Sento queste voci di dimissioni in caso di sconfitta a Bergamo ma non sono vere: io non mollo e vado avanti. Andiamo a Bergamo per vincere ma, in ogni caso, dopo la partita con l’Atalanta non dovrò dire niente perché i patti sono chiarissimi. La colpa è mia come di chi mi ha scelto e andiamo avanti tutti insieme seguendo un progetto globale. Anche poco fa ho parlato con Berlusconi: lui è sempre molto vicino nel bene e nel male e ci resterà. La formazione? No, per quello ci sentiamo domani... (ride, ndr). Accettando di allenare il Milan mi sono preso una patata bollente? Sono valutazioni che lasciano il tempo che trovano: nella mia vita ho avuto un cammino che mi ha portato a condividere quest’avventura e questo progetto”.
NON CREDO A GIUDIZI DEFINITIVI – “Se oggi facciamo fatica ed è solo colpa mia non sarebbe un problema farmi da parte: non cerco alibi. Però non credo a certi giudizi definitivi: lavorando riusciremo a migliorare, anche se i risultati negativi non aiutano. Dei giudizi mi preoccupo fino ad un certo punto: cerco di prendere quello che può arricchirmi”.
POCHI CAMBI NEL MODULO - “Siamo una squadra costruita per controllare e far male: quando non ci riusciamo subiamo molto in fase difensiva. In settimana abbiamo provato cose diverse ma non so se cambiare la posizione di un giocatore significhi cambiare un modulo: la struttura, la base della squadra è quella degli ultimi anni e resterà la stessa con qualche aggiustamento. Dall’altra parte non credo sia nemmeno una questione fisica, perchè spesso nel secondo tempo sappiamo reagire a situazioni difficili e corriamo. Intanto dobbiamo imparare anche a vincere partite quando non siamo al massimo. Per quanto riguarda la disponibilità non è mai mancata da parte di nessuno, al di là dei risultati. In questo senso Nesta è il simbolo di questa disponibilità, visti i problemi che ha avuto negli ultimi tempi”.
NESSUN CASO PATO – “Non c’è nessun caso Pato. Quando tutta la squadra non gira, gli attaccanti patiscono maggiormente. Pato resta il giocatore che da un momento all’altro può avere il guizzo decisivo per farci fare il salto di qualità e sa che deve tornare a darci un certo contributo. Il problema è che raramente si trova uno contro uno per poter esprimere le sue qualità e velocità: però non è un problema di movimenti solo suoi ma di quelli della squadra e della manovra. E’ un po’ quello che accade a Huntelaar, che si è trovato a giocare in una situazione difficile che gli impedisce di rendere al meglio: sono sicuro che potrà dare il suo contributo”.
GIUDICO RONALDINHO DAL CAMPO – “Non mi interessa se lunedì Ronaldinho è stato o meno in discoteca: mi interessa quello che fa in allenamento e in campo e in questo senso vedo che si sta impegnando di più e sta migliorando il suo rendimento, come è accaduto anche mercoledì contro lo Zurigo”.
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