di Davide Ortalda
Fonte: Virgilio Sport
Leonardo ha dichiato pacatamente: "Stamattina ho incontrato la società e abbiamo deciso di separarci consensualmente". Annuncio importante, fulmineo, in apertura di conferenza stampa a Milanello: "Siamo qui insieme per comunicare consensualmente che ci separiamo, in un modo tranquillo e sereno, come è sempre stato il nostro rapporto negli anni. Non c'è niente di sorprendente, è tutto molto chiaro, oggi come sempre. Siamo arrivati alla fine. L'obiettivo Champions, al quale io tenevo tantissimo, è raggiunto e stamattina abbiamo deciso di ufficializzare la scelta e l'abbiamo fatto in via Turati. E' arrivato il momento di chiudere, ma in modo tranquillo".
Adriano Galliani, al tavolo conferenza in sala stampa con Leonardo, ha lasciato la parola per primo al tecnico rossonero, salutandolo con dispiacere: "Mi dispiace molto. Siamo arrivati a questa decisione consensualmente: l'abbiamo concordata con l'amicizia e la stima di sempre. Al momento non ci sono stati contatti con altri allenatori: non ci sono urgenze", ha spiegato l'ad.
BALLOTTAGGIO ALLEGRI-TASSOTTI PER IL DOPO LEO - A questo punto si apre dunque ufficialmente anche la corsa alla successione di Leonardo sulla panchina del Milan, successione che vede favorita la soluzione interna costituita dalla coppia formata da Filippo Galli e Mauro Tassotti, quest'ultimo già "vice" di Carlo Ancelotti prima e dello stesso brasiliano poi. Alle spalle del duo, minori chance per Massimiliano Allegri, ex-tecnico del Cagliari molto apprezzato da Silvio Berlusconi, e Roberto Donadoni, che porterebbe in più rispetto ai concorrenti una dote di esperienza internazionale maturata sulla panchina della Nazionale e che sarebbe un valore aggiunto per una squadra che ha sempre fatto della Champions il suo principale obiettivo stagionale."Io e il Milan ci diciamo addio". Com'era nell'aria Leonardo annuncia la sua dipartita dal Milan, confermando la lacerazione di un rapporto arrivato ai titoli di coda. Il tecnico ha formalizzato in conferenza stampa che non sarà l'allenatore dei rossoneri il prossimo anno. La decisione era nell'aria dopo gli screzi con il presidente Silvio Berlusconi con il quale il brasiliano era entrato più volte in conflitto e si era detto "incompatibile" a livello caratteriale.
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