di Bruno LonghiPer l'ufficialità bisognerà attendere la fine della Champions, ma dalle stanze della sede dell'Inter trapela l'indiscrezione quanto mai attendibile che sarà Rafa Benitez il successore di Mourinho sulla panchina nerazzurra. Si va avanti così nel segno della continuità con un altro tecnico latino che arriva dall'Inghilterra, la terra calcistica prediletta dal presidente Moratti. Già ai tempi dei primi malintesi con Mancini, l'attuale tecnico del Liverpool aveva avuto timidi contatti con emissari nerazzurri. Stavolta si fa davvero sul serio.Per il dopo-Mourinho in Corso Vittorio Emanuele hanno scelto lui, tecnico carismatico, innamorato folle del suo mestiere e dell'Italia, sacchiano convinto, vincitore della Champions nell'incredibile finale di Istanbul col Milan del 2005 e smanioso di rifarsi della stagione quanto mai difficile vissuta ad Anfield.
Fonte:Sportmediaset.it
Benitez era stato nelle settimane passate l'obiettivo primario della Juve. Ma si sa, di questi tempi il nerazzurro esercita un fascino ben più ammaliante del bianconero. Cinquant'anni, sposato, padre di due bambine, Rafael Benitez Maudes, ha nel suo palmares 2 campionati spagnoli vinti alla guida del Valencia, una Coppa Uefa sempre con il club spagnolo mentre ad Anfield ha saputo portare, oltre alla Champions, anche un Fa Cup e una Supercoppa europea. Non ha mai vinto il titolo.
Ecco la ghiotta occasione per provarci in Italia al timone della supercorazzata nerazzurra. E così Madrid diviene il crocevia dei destini dell'Inter. Benitez, madrileno, arriverà a Milano, mentre José Mourinho - suo fiero avversario sia nella Premier che in Champions ai tempi in cui era sulla panchina del Chelsea- simbolicamente si fermerà nella capitale spagnola dove già sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte.
Prima però c'è ancora una grandissima finale di mezzo e il Bayern da battere. Lo Special One vuole ripetere la serata di Gelsenchirchen di 6 anni fa, quando vinse e poi salutò. Stavolta però vorrà farlo con un misto di felicità e commozione. A differenza di allora, quando lasciò il palco in maniera brusca per rispondere a un subdolo ricatto messo in atto dai dirigenti del Porto per costringelo a rimanere.
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