di Davide Ortalda
Fonte:Virglio Sport
© Milanow
Reti bianche al Picchi di Livorno fra Livorno e Milan, impegnati nel primo anticipo della 2^ di campionato. Per i padroni di casa un buon punto nella corsa salvezza, per i rossoneri niente più di un brodino dopo la mazzata nel derby. Leonardo avrà ancora parecchio da lavorare soprattutto sulla velocità della manovra. Impalpabile Huntelaar, inesistente Ronaldinho. Qualcosa di meglio si è visto quando sono subentrati Inzaghi e Pirlo, ma nel primo tempo era stato il Livorno a creare le migliori occasioni.
LA PARTITA - Dopo gli impegni delle nazionali Leonardo lascia in panchina Pirlo e Zambrotta; in regia va Seedorf (che si alterna con Flamini), sull'out destro c'è Oddo, Ronaldinho galleggia alle spalle di Pato e Huntelaar. Il Livorno punta sul 4-4-2 per attaccare il Milan sugli esterni, e complice un ritmo tenuto molto alto la strategia funziona; Storari deve subito mettere i guanti su un sinistro di Raimondi, ed al 18' Lucarelli, solissimo sul corner di Tavano, mette a lato di un soffio di testa.
Il primo segnale di vita del Milan è un destro alto di Flamini, ma è ancora Storari a dover fare gli straordinari sulle ripetute conclusioni dalla distanza dell'ottimo Candreva, e quando l'estremo difensore rossonero è battuto (sul diagonale di Raimondi) è Thiago Silva a salvare provvidenzialmente sulla linea di porta. L'unico vero squillo milanista è un destro di Pato (su lancio di Seedorf) che costringe De Lucia alla non facile parata di piede.
Nella ripresa il Milan prova a cambiare ritmo, ma al 50' è ancora il Livorno ad andare vicino al gol con un piatto destro di Moro (sporcato da Nesta), che sfiora il palo. Dopo quasi un'ora di gioco regalata agli avversari Leonardo richiama in panchina Ronaldinho e Huntelaar e manda in campo Pirlo e Inzaghi, ed i rossoneri iniziano a prendere campo. Al 60' Pirlo centra una clamorosa traversa con una punizione tagliatissima dal limite, e poco dopo de Lucia è decisivo sul tocco di Inzaghi liberato da Pato.
Ma i padroni di casa, che pagano anche il gran pressing dei primi 45', cementano il centrocampo con Bergvold e Filippini per Moro e Mozart, e nel finale rinunciano anche a Tavano (per Marchini). Il Milan ha ancora un paio di sussulti nel finale, ma alla fine è 0-0 e, a conti fatti, un giusto pareggio.
Ora il Milan si tuffa nella Champions League, quella che Galliani e Berlusconi considerano "l'habitat naturale" della squadra rossonera. Ma l'impressione è che sugli esterni i problemi siano ancora tutti da risolvere, e che senza Kakà in mezzo al campo non c'è più nessuno in grado di cambiare marcia, meno che mai Ronaldinho. E il pur deludente Huntelaar, in uno scenario simile, è forse il meno colpevole.
LA PARTITA - Dopo gli impegni delle nazionali Leonardo lascia in panchina Pirlo e Zambrotta; in regia va Seedorf (che si alterna con Flamini), sull'out destro c'è Oddo, Ronaldinho galleggia alle spalle di Pato e Huntelaar. Il Livorno punta sul 4-4-2 per attaccare il Milan sugli esterni, e complice un ritmo tenuto molto alto la strategia funziona; Storari deve subito mettere i guanti su un sinistro di Raimondi, ed al 18' Lucarelli, solissimo sul corner di Tavano, mette a lato di un soffio di testa.
Il primo segnale di vita del Milan è un destro alto di Flamini, ma è ancora Storari a dover fare gli straordinari sulle ripetute conclusioni dalla distanza dell'ottimo Candreva, e quando l'estremo difensore rossonero è battuto (sul diagonale di Raimondi) è Thiago Silva a salvare provvidenzialmente sulla linea di porta. L'unico vero squillo milanista è un destro di Pato (su lancio di Seedorf) che costringe De Lucia alla non facile parata di piede.
Nella ripresa il Milan prova a cambiare ritmo, ma al 50' è ancora il Livorno ad andare vicino al gol con un piatto destro di Moro (sporcato da Nesta), che sfiora il palo. Dopo quasi un'ora di gioco regalata agli avversari Leonardo richiama in panchina Ronaldinho e Huntelaar e manda in campo Pirlo e Inzaghi, ed i rossoneri iniziano a prendere campo. Al 60' Pirlo centra una clamorosa traversa con una punizione tagliatissima dal limite, e poco dopo de Lucia è decisivo sul tocco di Inzaghi liberato da Pato.
Ma i padroni di casa, che pagano anche il gran pressing dei primi 45', cementano il centrocampo con Bergvold e Filippini per Moro e Mozart, e nel finale rinunciano anche a Tavano (per Marchini). Il Milan ha ancora un paio di sussulti nel finale, ma alla fine è 0-0 e, a conti fatti, un giusto pareggio.
Ora il Milan si tuffa nella Champions League, quella che Galliani e Berlusconi considerano "l'habitat naturale" della squadra rossonera. Ma l'impressione è che sugli esterni i problemi siano ancora tutti da risolvere, e che senza Kakà in mezzo al campo non c'è più nessuno in grado di cambiare marcia, meno che mai Ronaldinho. E il pur deludente Huntelaar, in uno scenario simile, è forse il meno colpevole.
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